WIDE - Sostegno al diritto al lavoro
Il lavoro costituisce una componente del progetto di molte persone con disabilità e delle loro famiglie; è un’aspirazione che, quando non precocemente soffocata, fa parte del futuro desiderato di molti.
La Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, la Legge n°18 del 3 marzo 2009, dedica al lavoro un intero articolo, il numero 27. In esso il lavoro viene considerato in prospettiva mainstreaming, ovvero alle stesse condizioni degli altri. Contrattualizzato, pagato e in contesti di tutti.
Compito di un sistema di servizi basato sulla Convenzione ONU, dunque, diventa quello di mettere a punto sostegni che consentano a tutti di accedere al lavoro “su base di uguaglianza con gli altri” e in modo non subordinato alle capacità della persona. La Convenzione ONU ci obbliga ad un cambiamento radicale delle metodologie messe in campo per sostenere il lavoro: è necessario passare dall'idea di “inserire” la persona con disabilità in un contesto all'idea di “modificare il contesto”. Ciò significa che non è la persona a dover raggiungere un livello di funzionamento che le consenta di essere inserita in quel contesto lavorativo, ma è il contesto lavorativo che deve essere sostenuto a modificarsi per consentire la piena partecipazione.
Altro elemento su cui la Convenzione ONU insiste è che l’ambiente da rendere accessibile ai lavoratori con disabilità deve essere mainstreaming, di tutti, e non un ambiente speciale o protetto. Guardando i dati nazionali, purtroppo, il lavoro in contesti di tutti riguarda una percentuale minima di persone con disabilità – in particolare intellettiva o relazionale. Al contrario, il lavoro protetto costituisce la prima scelta, spesso connotato come esperienza preparatoria che, solo per chi dimostrerà le capacità necessarie, si trasformerà in lavoro mainstreaming.
Ci troviamo davanti ad un modello train and place, secondo cui le persone con disabilità devono apprendere prima una serie di competenze e raggiungere requisiti di base per essere messe in reali situazioni professionali.
Negli ultimi anni emergeva la necessità di individuare un approccio sistematico finalizzato ad accompagnare al lavoro le persone con disabilità in modo coerente con la Convenzione ONU.
Per provare a rispondere a questa necessità, il gruppo di ricerca del Centro Studi ha messo a punto il metodo WIDE, Working Intellectual Disability Enviroment.
Le prime sperimentazioni pilota nascono nell’ambito del Progetto VelA – Verso l’autonomia, durante il quale il metodo si è sviluppato sul campo, accompagnando e monitorando rigorosamente i percorsi delle persone.
Il metodo WIDE si colloca tra i modelli place and train e IPS e ne assume i principi fondamentali: il contesto autentico, la messa in situazione e l’accompagnamento in vivo. Nasce e viene utilizzato per sostenere le persone con disabilità all’interno del loro progetto di vita, costruito sulla base della Convezione ONU.
A livello operativo, gli elementi principali del metodo sono:
Individuazione di contesti lavorativi non protetti e aspecifici (aziende mainstreaming).
Negoziazione trasparente con l’azienda relativa alle reali prospettive di assunzione del lavoratore, dopo il periodo di tirocinio iniziale, e la scelta di inserire persone solo in imprese che prendono in considerazione l’assunzione come esito.
Nessuna valutazione previa relativamente alle capacità della persona e nessun percorso di formazione a competenze di base lavorativo e para-lavorative.
Attivazione di un tirocinio iniziale su base di uguaglianza con le persone senza disabilità per durata e retribuzione.
Formazione e sostegno rivolti al personale dell’azienda tarati sulle caratteristiche specifiche di quella data persona in quella particolare ditta.
Il sostegno da parte del personale specializzato avviene in situazione, quando si rende necessario.
Il sostegno è personalizzato, integrato rispetto alla persona e alla mansione, tenendo conto delle caratteristiche del contesto e dei colleghi.
Per approfondire l'argomento:
Diritto al lavoro e disabilità Progettare pratiche efficaci
Cecilia M. Marchisio, Natascia Curto
2019 - Carocci Editore ISBN: 9788874668229
Guarda i video reportage che trattano l'argomento: